20 Giugno 2019 | di Ester Trevisan
Sono sempre di più gli studenti delle scuole superiori che festeggiano davanti ai tanto attesi quadri di fine anno: secondo le statistiche elaborate dal Miur sugli esiti degli scrutini del secondo ciclo di istruzione (riferito all’anno scolastico 2017/2018, scuole statali e paritarie, dal primo al quarto anno, ndr.), su 100 allievi, 71 hanno direttamente conseguito l’ammissione alla classe successiva, il 7,4% è stato bocciato e il 21,5% ha dovuto recuperare a settembre il debito formativo in una o più discipline. Di questi ultimi, oltre il 90% ha superato le prove e ottenuto la promozione.
Lo scoglio più duro da superare è rappresentato dal primo anno di corso che segna una percentuale di ammissioni pari all’86,9%. Le fila dei promossi si ingrossano mano a mano che si procede nella carriera scolastica, fino ad arrivare a circa 95 ammessi su 100 al termine del quarto anno.
I licei registrano il maggior numero di ammessi alla classe successiva (94,7%), seguono gli indirizzi tecnici (88,4%) e gli indirizzi professionali (86,1%).
Da un confronto degli esiti per indirizzo di studio emerge che il liceo classico e quello europeo/internazionale hanno la quota di ammessi più elevata, rispettivamente il 97,1% e 97,2%. Di contro, il maggior numero di bocciati è presente nei percorsi professionali, in particolare nel settore industria e artigianato (16,4%), mentre fra i tecnici il settore più selettivo è il tecnologico con il 12,2% di non ammessi; l’indirizzo artistico, infine, è quello che tra gli indirizzi liceali registra la percentuale più alta di non ammessi alla classe successiva (9,3%).
Rispetto all’anno scolastico 2016/2017, si evidenzia un incremento dello 0,5% (2,7% contro 2,2%) di studenti che, a causa delle troppe assenze senza giustificati motivi, non sono stati ammessi agli scrutini. Il fenomeno è rilevante soprattutto nel primo anno di corso (3,6%) ed è più evidente nei percorsi professionali dove quasi 9 frequentanti su 100 non vengono ammessi alla classe successiva per non aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore annuale previsto dal percorso curriculare.
Nei percorsi liceali e tecnici delle scuole del Sud la percentuale di ammissione è più alta rispetto alle altre aree geografiche: sono rispettivamente il 96% e l’89,3% degli studenti scrutinati. Nel Nord-Est e nel Nord-Ovest gli studenti dei professionali ottengono risultati migliori dei colleghi delle altre aree: sono ammessi l’88,5% nel Nord-Est e l’87,7% nel Nord-Ovest. Nelle Isole, invece, si rileva la percentuale più bassa di ammissione per gli studenti dei percorsi professionali (81,8%), anche se gli esiti sono migliorati rispetto all’anno scolastico precedente (81,4%).L’81,2% degli studenti con cittadinanza non italiana viene ammesso all’anno successivo a fronte di una quota pari al 92% degli studenti italiani. Tale differenza è molto evidente nel primo anno di corso in cui il tasso di ammissione degli studenti con cittadinanza non italiana è pari al 72,8% mentre quello dei colleghi italiani è dell’88,2%. Gli esiti migliorano negli anni di corso successivi, seguendo la tendenza già evidenziata per tutti gli studenti delle scuole secondarie di II grado, fino ad arrivare al termine del quarto anno di corso a circa 89 ammessi su 100 scrutinati.
Analizzando le valutazioni delle discipline nello scrutinio di giugno la matematica si conferma la disciplina più difficile per tutti gli studenti del primo e secondo biennio delle scuole secondarie di II grado. Le insufficienze riscontrate in matematica risultano più elevate in percentuale (16%) rispetto a quelle in italiano (6,7%) e nelle lingue straniere (10,6%). Le carenze in matematica e italiano sono rilevanti soprattutto nei percorsi tecnici e professionali: per quanto riguarda la matematica, la percentuale di insufficienze al primo anno è pari al 24,9% per gli studenti dei tecnici, mentre in italiano gli studenti con votazione inferiore a sei dei tecnici e dei professionali sono quasi il doppio rispetto agli studenti dei percorsi liceali.
Volendo analizzare il fenomeno a livello territoriale, emerge anche in questo caso un alto numero di insufficienze in matematica nel primo anno di corso in tutte le aree geografiche, in particolare nelle scuole del Nord-Ovest in cui le insufficienze in tale materia sono pari al 23% degli studenti valutati. Negli anni di corso successivi migliorano i voti in modo significativo, nel Nord-Ovest le percentuali di voti insufficienti in matematica diminuiscono progressivamente fino ad arrivare al 13,2% nel quarto anno di corso, quasi dieci punti percentuali di differenza rispetto al primo anno. Come già osservato negli anni precedenti, le ragazze conseguono risultati migliori rispetto ai colleghi maschi in ogni percorso di studio, sia in italiano che in matematica.
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Ester Trevisan, laureata in Scienze della Comunicazione e diplomata alla Scuola Superiore di Giornalismo “Luiss Guido Carli” di Roma.Giornalista professionista, addetta stampa della Gilda degli Insegnanti.Collaboratrice della rivista “Professione Docente” per la quale ha realizzato numerosi servizi e interviste.Vice direttrice di “Notizie sindacali”, organo di informazione della Confederazione Generale Sindacale.
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