La valutazione dei docenti: cosa accade nel mondo?

Roma, 27 febbraio 2009, Convegno-Seminario di formazione interna del Centro studi Gilda nazionale


27 Febbraio 2009 | di Stefano Battilana

Si è svolto il 27 feb. 2009, presso il Centro Congressi Cavour di Roma, il Convegno- Seminario di formazione interna del Centro Studi Gilda dal titolo ''LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI: COSA ACCADE NEL MONDO?'', con la relazione tecnica del Dott. Daniele Vidoni, ricercatore INVALSI per le tematiche relative alla valutazione dei docenti, a lungo consulente della Commissione europea per le politiche scolastiche. L'intento del Centro Studi, di cui questo convegno è solo uno dei primi passi, è quello di preparare uno studio e un progetto successivo sulla incombente questione della valutazione degli insegnanti. A questi materiali con le relative tabelle e a una aggiornata bibliografia, sarà dedicato un apposito spazio proprio sulle pagine di questo sito.
Il Dott. Vidoni, premettendo che non esiste una ''ricetta unica'' e che ''è necessario sperimentare a lungo'', ha precisato che lo scopo della valutazione degli insegnanti ,finalizzata alla loro incentivazione, è funzionale al miglioramento dei livelli di apprendimento degli studenti, obiettivo primario delle politiche scolastiche della UE. Ora, per ottenere questo, esistono diverse leve strategiche, che vale la pena di elencare sommariamente:
a) Riduzione del n. di studenti per classe: sarebbe grandemente efficace, ma ha costi proibitivi;
b) Aumento esponenziale delle risorse: non rende proporzionalmente all'investimento;
c) Miglioramento del clima di lavoro: gli studiosi dicono che non è istituzionalizzabile (eppure, osserviamo noi, col voto di condotta qualcosa di meglio si poteva fare...),
d) Miglior formazione del personale: risulta difficile trovare legami e riscontri diretti.
ma la conclusione sintetica è che ....costa meno incentivare gli insegnanti piuttosto che diminuire il n. di studenti per classe (soluzione efficacissima ma dai costi proibitivi).
A questo punto si pongono varie questioni:
- si deve valutare il singolo o il gruppo di lavoro?
- l'incentivo deve essere in danaro oppure in altri termini (benefit, riduzione di orario, ecc.)
- il premio deve avere una durata, essere pensionabile, revocabile o essere una tantum?
- chi valuta? (il dirigente? Un ente esterno? Un monitoraggio interno?- la cosiddetta ''peer review'')
- il n. degli incentivi è contingentato o è disponibile per tutti i meritevoli? (il concorsaccio'', ad esempio, avrebbe premiato solo il 15% dei docenti)
Dalle tabelle presentate emerge poi il vario panorama dei paesi europei, rispetto ai quali l'attenzione si è soffermata soprattutto sull'articolato sistema inglese, con gli insegnanti, quelli che non intendono fare carriera da dirigente, divisi in 3 livelli (esperti, eccellenti e ''avanzati'', gli AST - Advanced Skill Teacher). Nel percorso valutativo degli altri paesi (che noi appunto non abbiamo ancora intrapreso), molti sono stati gli errori e i ripensamenti e numerosi sono gli esempi in letteratura di critiche all'efficacia tout-court della valutazione, soprattutto se questa non è accolta dal CONSENSO degli interessati.
Ecco il punto nodale, che non ci stancheremo di ricordare, senza dimenticare, come hanno ricordato alcuni degli intervenuti al convegno, che la valutazione degli insegnanti non può prescindere dalla ormai improcrastinabile valutazione dei dirigenti scolastici.



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